Sono nato a Roma il 19 agosto 1965, e già dalle Elementari il mio destino artistico si palesava; il maestro Raffaele Polillo infatti intuì che dietro la mia quasi indomabile irrequietezza si celava il mio talento artistico.
Ben presto infatti, ricevetti il mio primo riconoscimento tangibile, all’età di dieci anni con il Premio dell’Unicef; in cui io fui uno dei 300 bambini su 12000 in tutto il mondo, ad essere premiato. Quel disegno è infatti ancora conservato presso il Comune di Roma.
In quella occasione, ebbi l’onore di conoscere tra i membri della Giuria, celebrità come Giulietta Masina, la Principessa delle Filippine, etc.
A questo eccezionale esordio seguì però un periodo buio, forse dovuto proprio alla mia età, che mi vedeva certamente impreparato a prendere atto di questa realtà artistica. Questo periodo durò diversi anni purtroppo, infatti nonostante seguissi un percorso didattico artistico, diplomandomi Maestro d’Arte per Arredo e Decorazione della Chiesa; soffrivo molto cercando me stesso. Ero dibattuto cercando la mia strada, infatti in un primo momento pensavo potesse essere quella dello Sport agonistico e della Laurea.
Il 1987 fu l’anno del “risveglio”, in cui iniziai a capire che la mia strada era veramente quella Artistica. Iniziai infatti a dipingere, e non solo.. Ero infatti, anche molto attratto dalla Musica, tanto che mio padre mi comprò un pianoforte per poterlo studiare; oggi sono infatti anche Pianista e Compositore.
La Pittura che va dal 1987 al 1991 è una pittura essenzialmente figurativa ed a carattere religioso e la tecnica usata in quel periodo era l’acquerello; tecnica appresa dal Prof. Gianfranco Galante, noto Pittore e Decoratore romano.
Nel 1992 iniziò l’attività espositiva, con varie mostre collettive in diverse Gallerie romane. Dopo un periodo di sperimentazione tematica-tecnica la mia ricerca artistica confluì sempre più verso la “Defigurazione”‘ realizzata con tecnica “acrilico” molto confacente al mio linguaggio.
La monografia di V. V. Gogh che mi capitò tra le mani, non certo per caso, determinò un salto di maturità nella mia ricerca pittorica.
Creò una svolta, e mi fece prendere coscienza che sarebbe stato solo cercando dentro di me che avrei trovato lo status per fare Pittura importante, che esprimesse realmente ciò che sentivo..
Nonostante ciò trovai corretto continuare con impegno ad approfondire sistematicamente la mia formazione pittorica. In quel periodo studiai l’Arte astratta del periodo ” post-Vangoghiano”, (Pollock e Turcato).. Ma il divario e le lacune che sentivo di avere riguardo alla mia ricerca sulla pittura contemporanea, mi creava cruccio e sofferenza; tanto che tornai ad approfondire la pittura figurativa (natura morta ); in quel periodo approcciavo la tecnica dell’Acrilico.
La mia ambizione a voler essere figlio del mio tempo mi creava uno stato di ansia emotiva. Sentivo di aver “conquistato” tutti i colori, ma mi mancava ancora il Nero.. Quindi per comprendere ed appropriarmi del Nero, mi applicai a studiare, ed a far copie “Caravaggesche”, ma da contemporaneo; che definirei “Espressioniste-Vangoghiane”, in quanto filtrate dall’amore per V.V. Gogh.
La mia ricerca continuò, e dopo lo studio sugli anni ’60, Mario Schifano, l’Arte concettuale e la Trans Avanguardia, iniziò la “Liberazione”: gli albori della mia vera Pittura.
Era il 1994 e da allora fu la tecnica dell’acrilico che mi permise di trasmettere l’espressione della mia anima. La tavolozza che prima era molto colorata e la scena pittorica rappresentativa nel corso del tempo si sintetizzarono estremamente.. Sino a che nel 2008, il Rosso, il Bianco, ed il Nero diventarono i protagonisti cromatici assoluti del mio rappresentare.
Le scene pittoriche essenziali sono espressioniste, Surreali, e Simboliche. L’impatto è fortemente emotivo ed a volte violentemente potente.
Nel 1998 partecipai ad una Mostra Collettiva presso la ” Galleria Navona 42″ di Roma, con testo critico del Prof. Robertomaria Siena che conobbi nel 1997, docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1999 realizzai la mia prima Personale presso l’Associazione Culturale Luigi Montanarini di Genzano (RM), con testo critico sempre del Prof. Robertomaria Siena, che così mi commentava: “PIERO MARSILI, ovvero delle delicatezze del mostro”