“Il Cavaliere”, 2014
La vita coi suoi grandi passaggi, a volte molto dolorosi, come nel 2012 con la scomparsa di mio padre (di cui il quadro “II dolore dell’anima” è il più rappresentativo) ha dato una spinta poderosa ad un percorso di sublimazione già iniziato e la mia tavolozza si è ridotta ulteriormente all’essenziale, come già nel 2008 era apparso, al Bianco, Rosso e Nero. Il Bianco col suo squillante candore salvifico, che mi permetto di associare al Caravaggesco bianco del volto di Sant’Orsola s’impone e contrappone al Rosso, emblema delle passioni, dell’amore come della carne, come della morte. Il campo Nero, il tutto-nulla, il mondo, lo sfondo. Nel 2014-15 con i quadri “Tortura”, “Senza pietà” e “II cavaliere”, esprimo al meglio la sublimazione del tutto. In “Tortura”, tutta la classe politica è rappresentata impalata; in “Senza pietà” la figura bianca sodomizza l’altro soggetto e contemporaneamente aspira al Paradiso, alla salvezza; “II cavaliere” indica finalmente la via della purificazione.
Credo fermamente nel coraggio, nella sublimazione legata alla propria contemporaneità, e che l’Arte è l’unica verità e la via per la salvezza dell’Anima.
Piero Marsili